La circolarità del sistema tessile e moda

Guarzate_ 17 maggio 2023. Antia, in collaborazione con Ratti, ha organizzato un evento esclusivo per i suoi soci focalizzato sulla sostenibilità nel settore tessile. Dopo una visita allo stabilimento produttivo e alla cittadella della seta, che rappresentano un simbolo di bellezza e responsabilità nella conservazione di una produzione preziosa e un know-how unico, si è svolta una tavola rotonda di due ore, durante la quale imprenditori e dirigenti si sono alternati al microfono.

 

L'evento, incentrato sulla sostenibilità non solo dal punto di vista produttivo, ma come un sistema interconnesso, ha rappresentato un punto di svolta nella ricerca e nel dibattito sulla sostenibilità nel settore. Protagonisti del settore si sono uniti attorno allo stesso tavolo per condividere testimonianze sullo stato dell'arte nei loro ambiti e per delineare una visione comune riguardo alle priorità che ognuno di loro, con le proprie realtà aziendali, sta promuovendo per raggiungere l'obiettivo di creare competitività e non solo rispettare gli standard europei che entreranno presto in vigore nel nostro mercato.

 

La tavola rotonda è stata moderata dall’esperto Marc Sondermann, che ha aperto la sessione con l'intervento del CEO del Ratti, il Dott. Tamborini. Il Dott. Tamborini ha proposto una visione ampia del settore tessile/abbigliamento e dei suoi numeri, sottolineando come la cultura aziendale debba evolversi dal concetto di sostenibilità a un triplice concetto che comprende la circolarità del prodotto, la responsabilità (da condividere su diversi livelli tra produttori, governi e consumatori) e il reshoring di materie prime e seconde, per garantire un approccio sistemico davvero sostenibile.

 

Durante l'evento sono state presentate alcune cifre sconvolgenti, come il fatto che solo l'1% dei prodotti tessili prodotti nel mondo venga effettivamente riciclato. Tuttavia, sono state condivise anche stime promettenti sui possibili guadagni legati al riciclo nel settore tessile, che ammontano tra i 3,5 e i 4,5 miliardi di euro a livello economico e sociale. Inoltre, si è evidenziata la crescente necessità di professionisti nel settore, con una richiesta di circa 15.000 unità.

 

Il Dott. Massimo Lolli, Responsabile della sostenibilità di 2ndLife Fibers, ha presentato l'impianto ideato da Ratti per il riciclo delle fibre tessili in nuove materie prime o materie prime seconde, che possono essere reintegrate sul mercato come filati, imbottiture per abbigliamento o utilizzate come isolanti termici e acustici.

 

Successivamente, il Dott. Tim Neckebroek, Direttore Marketing di Ratti, ha descritto Phoria, un progetto che utilizza la materia tessile riciclata per creare imbottiture sostenibili adatte a capi tecnici ad alte prestazioni. Questo progetto non solo contribuisce al risparmio d'acqua durante la produzione, ma garantisce anche stabilità e resistenza all'acqua.

 

Nella parte conclusiva della prima sessione, il Dott. Giovanni Marchi, Direttore di Marchi e Fildi, e il Dott. Federico De Martini, Proprietario di DBT Fibre e Vicepresidente di Mangolab, hanno presentato due progetti di gestione delle fibre. Il primo progetto, esistente da più di vent'anni, consente di risparmiare circa il 50% di energia e anidride carbonica prodotte e fino al 61% di acqua nel processo di produzione, consentendo alle fibre naturali e artificiali di ottenere una nuova vita. Magnolab, invece, è un progetto di filiera che coinvolge produttori di ogni fase della catena tessile per generare valore e proporre soluzioni condivise riguardo alla circolarità. Questi sono esempi illuminanti di ciò che è possibile fare e che è già in atto nel mercato italiano. Le soluzioni esistono ed è possibile implementarle con successo in interi distretti produttivi.

 

La seconda parte della mattinata è stata dedicata a un confronto tra produttori di abbigliamento sul tema dei brand e della circolarità. Nel primo round hanno partecipato Alessandra Chiavelli, CEO del Gufo, Stefano Canali, CEO di Canali Spa, e Barbara Cimmino, Responsabile CSR e Innovazione di Yamamay Spa. La Dott.ssa Cimmino ha sottolineato l'importanza dell'educazione del consumatore finale non solo verso prodotti durevoli, ma anche verso la scelta di aziende e modelli di business che si impegnano nella riduzione degli impatti energetici e ambientali e nella redistribuzione del valore verso la società. Ha anche evidenziato le sfide che i brand affrontano nel recupero e nel riciclo della materia prima tessile, sottolineando l'importanza di un approccio olistico alla sostenibilità, che vada dalla progettazione al recupero effettivo da parte dei consumatori. La Dott.ssa Cimmino ha sottolineato come la tecnologia sia di vitale importanza per sviluppare la transizione sia tecnologica che ecologica, in particolare per quanto riguarda la progettazione del prodotto grazie allo sviluppo della tecnologia 3D.

 

Alessandra Chiavelli ha presentato i progetti del Gufo, un brand di alta gamma specializzato nel settore dell'abbigliamento per bambini. Il Gufo sta lavorando su diversi fronti, con prodotti progettati per durare nel tempo e destinati a essere utilizzati da generazioni successive. Dal punto di vista del retail, stanno sviluppando progetti di rivendita e reimmissione sul mercato. Riguardo ai nuovi progetti, la nuova linea Teddy Minou nasce da una sollecitazione del mercato, con consumatori sempre più interessati a prodotti sostenibili per i bambini. Questa linea si basa su una visione olistica di sostenibilità, utilizzando materiali provenienti dal recupero interno dell'azienda o da altre fonti e solo fibre naturali, tra cui il cotone biologico, insieme a un packaging totalmente biodegradabile. Infine, l'obiettivo ambizioso del Gufo è quello di adottare un approccio di "cradle to cradle", che va dalla coltivazione del cotone al ritorno della fibra alla sua origine, la terra.

 

Il Dott. Stefano Canali ha illustrato l'approccio rigoroso e scrupoloso della sua azienda nella misurazione della sostenibilità, al fine di valutare l'impatto diretto e indiretto dei processi produttivi. Canali adotta un approccio che va dalla progettazione del prodotto alla gestione della fine vita, basato sulla metodologia PEF (Product Environmental Footprint). I loro prodotti vengono suddivisi in nove cluster diversi in base a questa metodologia, al fine di misurare in modo coerente ogni fase del ciclo di vita del prodotto. Questo approccio consente di affermare che il prodotto più sostenibile è quello realizzato con fibre e tessuti di alta qualità e progettato per durare nel tempo. Il Dott. Canali sottolinea anche l'importanza di lavorare a stretto contatto con tutti i partner della filiera per gestire in modo efficace la sostenibilità. Secondo lui, la metodologia PEF offre un approccio che può diventare un linguaggio comune e normalizzare il percorso verso la sostenibilità per tutti.

 

Nell'ultima parte della tavola rotonda, sono intervenuti il Dott. Heinz Zeller, Principal Sustainability di Hugo Boss, il Dott. Luca Sburlati, CEO del gruppo Pattern, e il Dott. Omar Cadamuro, Senior Partner di PWC. Heinz Zeller ha discusso della regolamentazione europea in materia di sostenibilità e delle potenzialità che può avere nell'industria della moda. Ha sottolineato la necessità che, in futuro, non solo il lusso e i prodotti premium siano regolamentati, ma anche il settore del fast fashion. Auspica inoltre una maggiore coesione tra i clienti e i brand, che vada oltre l'educazione del consumatore, trasformandosi in un vero dialogo.

 

Luca Sburlati ha espresso considerazioni ampie sulla sostenibilità come sistema sociale. Ha evidenziato che l'Italia sta affrontando un calo demografico senza precedenti e che la sostenibilità delle risorse non riguarda solo quelle produttive, ma anche quelle delle competenze. Ha sottolineato l'importanza di garantire la continuità nel trasferimento della formazione e delle competenze in un paese in cui mancano politiche adeguate per favorire una sana immigrazione e in cui la formazione attuale non soddisfa appieno le esigenze del settore.

 

Questa tavola rotonda ha mostrato numerose possibilità di intervento, dalla presentazione di casi di successo all'importante confronto tra i vari produttori. Ripercorrendo tutti gli interventi, emerge un'idea chiara: la sostenibilità è un sistema interconnesso e complesso che coinvolge ogni fase del processo produttivo, richiede una collaborazione e un dialogo costante tra tutti gli attori del settore e si basa sulla consapevolezza e sull'azione concreta. Antia e Ratti continuano a sostenere l'innovazione e la ricerca nel settore tessile, promuovendo l'adozione di pratiche sostenibili e l'implementazione di soluzioni che possano contribuire a un futuro migliore per l'industria tessile. 


I materiali presentati durante l’evento

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